I VITIGNI

I VINI SICILIA DOC

Sicilia DOC mira a contribuire alla continuazione del complesso patrimonio viticolo della Sicilia promuovendo la regione nel suo complesso

Focalizzandosi sul miglioramento degli standard qualitativi stabiliti – inclusa la riduzione dei rendimenti massimi nei vigneti e la conservazione delle aree storiche dell’isola.

Comprendendo sia piccole che grandi cantine, la DOC Sicilia è dedicata alla produzione di straordinari vini siciliani bianchi e rossi che hanno un profondo legame con il loro territorio di origine.

Un vino con la denominazione Sicilia DOC garantisce qualità e un profondo rispetto per le antiche tradizioni
di vinificazione dell’isola.

Solo i migliori vini della Sicilia sono Sicilia DOC.

I vini della Sicilia DOC sono prodotti con grande rispetto della natura verso la sostenibilità, e la grande varietà di uve rende più facile abbinare questi vini a tutti i tipi di tradizioni culinarie.

Antonio Rallo, Presidente di Sicilia DOC

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Nero d’Avola

Nero d’Avola

Citato da Cupani (1696), l’origine è ancora incerta. E’ legato agli antichi vini che andavano
con il nome di “Calabresi di Augusta” e “Vini di Vittoria”. Il nome Calabrese deriva
presumibilmente da due antiche parole siciliane “Calea”-“Aulisi”, uva di Avola, legate al
luogo di originaria selezione. Il re dei vitigni siciliani è coltivato con successo in tutti gli
areali viticoli dell’Isola, dove trova la sua massima espressione qualitativa.
Pianta vigorosa, foglia medio-grande, grappolo da medio a grande, acini medi con buccia
pruinosa di colore blu-nero. Maturazione media. I vini si distinguono in base alle zone di
coltivazione della vite, sono ricchi di personalità, di colore rosso rubino carico, elevato
corredo aromatico con note fruttate, floreali e speziate, ottima struttura gustativa, tannici,
corposi, equilibrata acidità e morbidezza, armonici nel complesso.
E’ diffuso in tutta la Sicilia.

Nerello mascalese

Nerello mascalese

Appartiene allo storico gruppo dei vitigni “Nigrelli” descritti da Sestini (1760) nelle sue
memorie sui vini della Contea di Mascali. Allevato tradizionalmente ad alberello, è il vitigno
più diffuso nell’areale etneo dove si coltiva da tempo immemorabile. Presumibilmente ha
legami con gli antichi vini dell’Etna celebrati da Omero e dagli storici latini. Pianta
mediamente vigorosa, presenta una elevata variabilità intravarietale, foglia medio-grande,
grappolo medio, acini medio-piccoli con buccia spessa e consistente di colore blu-
violacea. Maturazione tardiva.
Il vino è elegante e di grande personalità, tendenzialmente tannico, di colore rosso rubino
con riflessi granati, l’ottima struttura e il buon corredo aromatico lo rendono adatto
all’invecchiamento.
E’ diffuso nelle province di Catania, Messina, Agrigento e Enna.

Frappato

Frappato

Origini incerte, viene descritto da Sestini (1760) nelle sue memorie sui vini di Vittoria,
luogo in cui ancora oggi è coltivato. Presente soprattutto nella provincia di Ragusa e di
Siracusa il Frappato è una pianta mediamente vigorosa con foglia grande e grappolo da
medio a grande, acini con buccia pruinosa, spessa e coriacea, di colore blu-violaceo.
Le uve vinificate in purezza danno un ottimo vino di colore rosso rubino poco carico e
brillante, elevati sentori vinosi, fruttati e floreali, mediamente corposo, tannino equilibrato,
al gusto fresco e morbido, molto armonico.

Nerello cappuccio

Nerello Cappuccio

Il suo nome richiama il portamento della chioma che come un mantello sottrae i grappoli
alla vista. E’ un vitigno molto antico coltivato in consociazione con altri vitigni
prevalentemente in provincia di Catania e di Messina. Pianta mediamente vigorosa, foglia medio-grande, grappolo medio, acino sferoidale con buccia pruinosa di colore blu-nero.
Maturazione medio-tardiva. Il vino è fine di colore rosso rubino, profumo vinoso e fruttato,
buona struttura gustativa, da preferire come vino di pronto consumo.
E’ diffuso nelle province di Catania, Messina, Agrigento e Enna.

Perricone

Perricone

Vitigno tipico della Sicilia occidentale dove si coltiva da tempo immemorabile. Pianta
vigorosa, foglia media, grappolo cilindrico o piramidale, acini medi con buccia pruinosa,
spessa e coriacea di colore blu scuro tendente al nero. Maturazione media. Vinificato in
purezza da un vino rosso rubino più o meno carico, odore vinoso, mediamente corposo,
abbastanza tannico, armonico nel complesso, di pronto consumo.
Coltivato in misura limitata nelle province di Palermo e di Trapani; è presente anche in
provincia di Agrigento e di Messina.

Alicante o Grénache

Alicante o Grénache

Chiamato anche “Granaccio”, probabilmente è stato introdotto in Sicilia dai francesi e dai
britannici nel XVIII secolo. Pianta mediamente vigorosa, foglia media, grappolo medio,
cilindro-conico, acini con buccia consistente, pruinosa, di colore blu-scuro tendente al
violaceo. Maturazione tardiva.
Si produce un ottimo vino di colore rosso porpora, con sentori vinosi e fruttati, dal gusto
fine, poco corposo, equilibrato e armonico, preferibilmente da pronto consumo. E’ diffuso
nelle province di Catania e Messina.

Nocera

Nocera

Vitigno molto affine ai Nerelli coltivato tradizionalmente nell’areale messinese da tempi
molto antichi. Si ipotizza sia legato agli storici vini “Mamertinum” e ai vini di “Zancle”
celebrati dagli antichi latini. Nei vigneti in provincia di Messina si possono trovare ceppi
molto antichi.
Pianta di media vigoria, foglia media e grappolo medio, acini medi, con buccia consistente
di colore nero-bluastro. Maturazione media. Il vino ottenuto dalle uve in purezza è di colore
rosso rubino carico con riflessi porpora, con buon corredo aromatico, corposo, ricco di
acidità fissa, alcol e tannino.

E’ diffuso nelle province di Messina, Catania e Siracusa.

Grillo

Grillo

Si hanno notizie certe sulla sua coltivazione in Sicilia dalla fine del 1800. Recenti studi,
hanno dimostrato che il Grillo è un vitigno frutto dell’incrocio tra il Catarratto e lo Zibibbo.
Pianta vigorosa, foglia da media a grande, grappolo conico, acini medio-grandi con buccia
spessa, leggermente pruinosa di colore verde-giallo con sfumature rosa aranciate sulle
parti esposte. Maturazione media. Con le sue uve si producono ottimi vini bianchi pronti o
adatti all’affinamento.
Il suo vino ha colore giallo paglierino carico, buon corredo aromatico, con sentori erbacei,
floreali e note agrumate, al sapore è sapido, dotato di buona acidità e di una equilibrata
morbidezza, ottima struttura gustativa.
Il Grillo è principalmente diffuso nel territorio di Trapani. E’ presente anche nella provincie
di Palermo e di Agrigento.

Catarratto

Catarratto

Vitigno storico della Sicilia dove si coltiva da tempi immemorabili. Pianta mediamente
vigorosa, foglia da media a medio-grande, grappolo medio, conico o piramidale, più o
meno allungato, acini medi con buccia di colore verde-giallo. Maturazione media. Le uve
del Catarratto entrano nella composizione di moltissimi vini bianchi siciliani.
Il vino è di colore giallo paglierino tendente al dorato, profilo aromatico con lievi sentori
fruttati e note floreali, al gusto si caratterizza per l’importante alcolicità e la buona struttura,
sapore neutro, mediamente acido e tendenzialmente morbido. Largamente diffuso in tutta
l’Isola, la sua coltivazione è particolarmente concentrata nelle province di Trapani e di
Palermo.

Ansonica o Inzolia

Ansonica o Inzolia

E’ uno dei vitigni che da più tempo dimora in Sicilia. Citato da Plinio con il nome di Irziola.
Largamente diffuso in tutta l’Isola, concorre alla costituzione di moltissimi vini bianchi.
Localmente le uve vengono utilizzate anche per il consumo fresco.
Pianta mediamente vigorosa, foglia medio-grande, grappolo medio-grande, piramidale o
conico, acini con buccia spessa e pruinosa di colore giallo dorato o ambrato, polpa
croccante, dolce e semiaromatica. Maturazione media.
Vinificata in purezza, l’Inzolia dà un vino fine di colore giallo paglierino con riflessi
verdolini, profumi caratteristici del vitigno, al gusto ha sapore neutro, abbastanza sapido,
buona dotazione alcolica, equilibrata acidità e morbidezza.
Il vitigno è diffuso in tutta la Sicilia.

Grecanico dorato

Grecanico dorato

Non si conoscono le origini di questo vitigno coltivato in Sicilia da diversi secoli.
Presumibilmente è la stessa uva che Cupani (1696) descrive come uva siciliana detta
“Grecani”. Pianta vigorosa, foglia media, grappolo medio di forma per lo più conica, acini
con buccia poco pruinosa di colore giallo dorato. Maturazione media.
Vino fine di colore giallo dorato, discretamente alcolico, di odore e sapore neutro, fresco e
armonico. Per le sue buone caratteristiche produttive è un vitigno coltivato diffusamente in
Sicilia, ed in particolare nelle aree occidentali dell’Isola. L’area storica di diffusione ricade
nelle provincie di Trapani e di Agrigento.

Moscato d’Alessandria o Zibibbo

Moscato d’Alessandria o Zibibbo

Appartiene al grande gruppo dei ‘Moscati’ chiamati dagli antichi “Vitis Apianae” perché
dolci e preferite dalle api. Coltivato in Sicilia presumibilmente dai tempi dei fenici, questo
vitigno veniva utilizzato soprattutto come uva da mensa fresca o appassita, da qui il nome
di derivazione araba “Zibibbo”, usato in Sicilia per indicare le uve da conservare appassite.
Pianta mediamente vigorosa, foglia media, grappolo cilindro-conico o cilindrico, acini
grossi, di forma obovoide, croccanti, di colore giallo verdolino tendente al dorato, sapore
spiccatamente aromatico. Maturazione media.
Vinificato tradizionalmente per produrre vini dolci aromatici tra cui gli importanti vini passiti.
Viene utilizzato anche per produrre vini aromatici secchi. È diffuso in provincia di Trapani.

Carricante

Carricante

Vitigno storico dell’areale etneo dove viene coltivato da tempo immemorabile. Descritto da
Sestini (1760) nelle sue memorie sui vini di Mascali, deve il suo nome all’abbondante
produzione che è in grado di dare.
Pianta mediamente vigorosa, foglia media, grappolo medio di forma cilindrica o cilindro-
conica, acini con buccia consistente di colore giallo-verdolino, dorato nella faccia esposta
al sole. Maturazione tardiva.
Il vino che si produce è particolarmente fine, di colore giallo paglierino con riflessi verdolini,
dotato di un buon corredo aromatico con sentori erbacei, fragranti e floreali, buona
struttura gustativa, caldo, sapido caratterizzato da un elevata acidità fissa che lo rende
particolarmente adatto all’affinamento in legno e alla conservazione nel tempo.
È diffuso in provincia di Catania.

Damaschino

Damaschino

Citato da Mendola (1885), si ipotizza sia giunto in Sicilia durante la dominazione araba, in
particolare nel territorio di Trapani. Venne utilizzato prevalentemente per la ricostituzione
post-fillosserica dei vigneti nel Marsalese. Pianta molto vigorosa, foglia grande, grappolo
grande e acini con buccia debolmente pruinosa, di colore giallo-verde con sfumature rosa-
arancio nella parte più esposta al sole. Maturazione media. Generalmente le sue uve
vengono vinificate insieme ad altri vitigni. Il vino è fine, di pronto consumo, giallo
paglierino, profumo lieve e gradevole, sapore neutro, abbastanza armonico. Si presta
poco all’invecchiamento.
La sua coltivazione è limitata alle province di Trapani e di Agrigento.

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Fiano
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Moscato Bianco
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